SINOSSI
Cristo si è fermato a Eboli
Strano titolo quello del romanzo più famoso di Carlo Levi nato il 29 novembre del 1902 e giunto al confino a Grassano il 3 agosto del 1935 all’età di 33 anni, gli anni di Cristo.
Il 33 è ricorrente nelle vicende di Levi, che nel fare ritorno a Grassano evidenziò “quando sono arrivato qui avevo la metà degli anni che ho ora”; anche il romanzo venne realizzato in 330 cartelle e riporta la data di chiusura 18-7-44 la cui sommatoria è 33.
Le parentele le affinità sono complicate da svelare persino per un intellettuale del calibro di Levi. Nell’Archivio di Stato di Matera sono conservati documenti importanti riguardo Levi e le sue vicende amorose. Il medico, pittore e scrittore due settimane dopo del suo arrivo a Grassano ricevette la visita di Paola Levi, coniugata Olivetti. La qualificò come sua cugina, ma i carabinieri erano a conoscenza della loro relazione amorosa e anche dell’assenza di legami di parentela, ma non impedirono ai due amanti una luna di miele di due settimane. Diverso il trattamento riservato alla bella lettone, Vitia Gouveritch, anch’essa coniugata, residente a Parigi e appartenente al movimento di Giustizia e Libertà. Per ordine della Questura, Vitia non doveva incontrare Levi. Fu questa la ragione del trasferimento di Carlo ad Aliano (Gagliano nel romanzo), realtà più circoscritta e ben più distante dallo scalo ferroviario.
Il trasferimento ad Aliano venne vissuto come un tradimento da parte di Levi, che legò le proprie vicende personali a quelle del Don Carlo di verdiana memoria.
Levi era un grande appassionato di lirica e nel primo quadro del suo Cristo si è fermato a Eboli narrò del disastro automobilistico del 17 settembre 1926 che vide coinvolta la banda musicale di Grassano. Era a conoscenza, inoltre, del disastro ferroviario che avvenne in quel di Grassano, nel quale trovarono la morte il direttore di orchestra e i cantanti di una compagnia di bel canto. Gli sciagurati stavano recandosi a Brindisi per poi imbarcarsi per Corfù, dove avrebbero inaugurato la stagione lirica con il Don Carlo di Verdi. Don Carlo è proprio l’appellativo con cui i contadini di Grassano prima e Aliano dopo si rivolgevano affettuosamente a Levi.
Don Carlo Levi è un’Opera nell’Opera. Carlo Levi e Adriano Olivetti sono al San Carlo di Napoli, spettatori del Don Carlo di Verdi, ma un po’ per volta ne divengono i protagonisti assorbiti dalla complicata trama basata sul tradimento della Principessa Eboli.
Povero Cristo Don Carlo tradito dalla principessa Eboli!
Nel libretto d’opera Don Carlo si innamora di Elisabetta di Valois, la principessa che è costretta a sposare l’Imperatore Filippo II, padre di Don Carlo. Don Carlo incrocia Elisabetta che reca una mascherina sul viso e le dichiara il suo immenso amore che la dama ricambia, ma calata la mascherina non Elisabetta spuntò, bensì la Principessa Eboli, che vistasi respinta dall’impacciato Don Carlo per vendetta si recò dall’Imperatore al quale impietosamente svelò la tresca amorosa tra figlio e matrigna. Povero Cristo don Carlo tradito da una principessa d’Eboli!